Lo Scuta ccà fest (ascolta qui festival) si prefigge l'obbiettivo di unire i siciliani tramite la fruizione di concerti totalmente gratuiti e il festival si svolge in quattro località differenti sparse per l'isola. Al festival partecipano soltanto artisti che fanno un’abbondante utilizzo del dialetto siciliano; questo permette allo Scuta ccà di mantenere un forte carattere identitario. Musica suonata da siciliani, per siciliani e che parla ai loro cuori.
Scuta ccà fest è un luogo di ritrovo prima di tutto per tutti coloro i quali sono cresciuti con certe sonorità e in certi luoghi. Questo perché generare coesione in una terra spesso caratterizzata da difficoltà e attriti risulta fondamentale per il benessere della popolazione. Inoltre vi è anche il desiderio di mantenere vivi i suoni della tradizione ma senza disdegnare le nuove proposte musicali, ricalcando l'ideale di coesione e inclusività che aleggia su tutto il festival.
Il festival intende coinvolgere tutte le persone che avranno voglia di parteciparvi. Il target che ci si aspetta di attirare oscilla tra i 16 e i 50 anni.
Di festival musicali in Sicilia di certo non ne mancano: One day music festival, Catania; Festivalle, Agrigento; Ypsigrock, Castelbuono; Ortigia Sound Festival, Siracusa. Almeno per citare i principali. Tuttavia in tutti i casi sono presenti delle difficoltà a livello comunicativo.
Il One day music è forse uno dei festival musicali più celebri, osservando il sito tuttavia si nota che: I colori non sono bilanciati, al punto da risultare fastidiosi, per le scritte è stato scelto un blu elettrico che personalmente trovo faccia un pessimo contrasto sul giallo canarino che gli fa da sfondo per la maggior parte del sito. Come se non bastasse anche per un testo esteso come quello contenuto nella sezione "Past edition" a peggiorare l'esperienza di lettura è presente una font di tipo: "PP Neue Machina", Sans-serif. Inoltre in diversi punti del sito fanno la loro comparsa delle icone in stile "palloncino" che è come se si sovrapponessero tra il monitor e il contenuto del sito dando l'idea di stare dove stanno per puro caso e non per una scelta chiara da parte dei programmatori e dando l'erronea impressione di essere interattive. Likert scale: 2/5
Sul sito del Festivalle la scelta dei colori risulta più azzeccata, nonostante sarebbe potuto essere omesso l'arancione delle icone social nel footer che spunta come quarto colore fuoriluogo; e considerando alcuni gravi errori che rendono la legibilità pressocché impossibile (come nella sezione della pagina dedicata ai biglietti, cliccando sulla voce "clicca qui per saperne di più sulle fasce di prezzo"). Oltre a ciò sono presenti dei problemi di proporzione e distribuzione degli elementi all'interno del sito. Nella home ad esempio il menù di navigazione evidenzia delle sproporzioni tra il logo e il testo dei vari elementi costitutivi dell'elenco nella barra; troppo distanti tra loro e troppo piccoli (il problema scompare scorrendo verso il basso lungo la pagina). Anche il testo contenuto nel footer avrebbe potuto essere ingrandito ulteriormente per facilitare la lettura. Scorrendo lungo la pagine invece si alternano porzioni rigogliose di elementi e sezioni invece troppo spoglie da poter essere considerate semplicemente minimal. Likert scale: 3.5/5
Il sito dell'Ortigia Sound Festival tra i quattro è quello dove la componente minimalista è più forte, questo elemento risulterebbe solo gradevole se soltanto non fosse che il confine tra minimal e spoglio risulti troppo sottile in alcuni punti. Si prenda come esempio il footer non nettamente distinto in una sezione visibilmente distinguibile; o ancor peggio il menù di navigazione i cui elementi testuali, scorrendo la pagina, vanno a sovrapporsi agli altri creando molta confusione a livello visivo. Il logo del festival è quello che, tra i 4 siti, riesce a offrire la resa più forte a livello di brand identity; risulta un peccato che lo stesso non possa dirsi della font utilizzata ("Archivo", sans-serif). Likert scale: 2.5/5
Per quanto concerne il sito dell'Ypsigrock è subito notabile un logo poco accattivante a causa delle piccole scritte accorpate nella navbar (navigando nella homepage è possibile incontrare il medesimo logo sprovvisto delle spiecevoli scritte e che rende subito l'idea di quanto quelle piccole presenza peggiorino il risultato finale). Le scelte dei colori sono interessanti perché rendono il sito ben identificabile e allo stesso tempo mantengono viva l'attenzione pur non dando fastidio. Magari le voci della navbar sarebbe stato meglio distanziarle maggiormente l'una dall'altra. Non ottimale la scelta del font "Ubuntu", sans serif per i testi più lunghi. Likert scale: 4/5.
Il sito contiene tutto in un'unica pagina html fatta eccezione per la documentazione. Tutti i link della barra di navigazione sono cliccabili e rinviano o alla home o a punti specifici della pagina (bookmarks). Soltanto la lente d'ingrandimento per la ricerca simula il comportamento di un link ipotizzandone la presenza, tuttavia non è funzionante. Lo stesso vale per la sezione dei contatti. Il carosello è interattivo così come lo sono le immagini degli artisti situate al centro della pagina. Nel footer vi sono inoltre il link di rimando alla pagina della documentazione e un piccolo easter egg nascosto nello stemma della regione.
Per i titoli è stata scelta la font "Teko, sans-serif" poiché con la sua rigidità, le lettere squadrate e il corpo dal profilo deciso si prestava benissimo a occupare lo spazio adibito alle comunicazioni più rilevanti e che necessitavano di catturare per prime l'attenzione dell'utente.
Secondariamente emerge la font "Spectral, serif" in tutti quei punti dove l'utente leggerà soltanto dopo aver letto i titoli principali. Grazie ai suoi caratteri delicati, non molto spessi e che agevolano la scorrevolezza del testo, questa font si adatta benissimo al compito assegnatole.
I colori scelti sono tre: il giallo, il nero e il bianco. Questa scelta deriva non soltanto da un colore che in qualche modo richiamasse la sicilianità direttamente (il giallo) ma anche indirettamente con dei forti contrasti (bianco e nero); i colori parlano di quest'isola mutaforma almeno tanto quanto le ipotetiche canzoni in dialetto che verrebbero cantate al festival. Inoltre il giallo e il bianco, che la fanno da padroni, aiutano a mantenere viva l'attenzione.
Per il logo è stata utilizzata una trinacria stilizzata realizzata da un amico e poi stondata fino all'assunzione di una forma a metà tra un plettro e un'arancin*. Per tutta la pagina sono state inoltre distribuite delle immagini che potessero aiutare l'utente a mantenere alto il grado di attenzione.
-Html5; linguaggio di markup
-Css3; applicatore di fogli di stile
-Sublime text2; editor di scrittura
-Google fonts; scelta delle font
-Fontpair; scelta delle font
-Favicon.ico; creazione favicon
-Fontawesome; scelta delle icone
-Pixabay; immagini prive di licenza
-Wikipedia; immagini prive di licenza
-Adobe color; scelta dei colori
-W3schools; esercitazioni di scrittura codice
-Bootstrap; riferimento per template
-Notion; appunti su ciò che funzionava e ciò che andava cambiato
-GitHub; pubblicazione sito.
-Instagram, Facebook; Promozione sito.
-Google analytics; monitoraggio flusso utenti sul sito.
Tra gli obiettivi comunicativi vi è quello legato al forte messaggio identitario che il festival vuole mandare; una Sicilia che nonostante le difficoltà pulsa di tanti uomini e donne che la amano e che farebbero di tutto per vederla splendere. Grazie alla varietà di generi e di artisti coinvolti ci si aspetta un'audience variegata, dai giovanissimi alle persone di mezza età, tra hip-hop e cantautorato. In relazione a questo la promozione si è svolta sia tramite instagram che tramite facebook attraverso le pagine dedicate (per cercare di attirare l'attenzione sia dei più giovani che delle persone adulte).
Come obiettivi comunicativi mi sono posto quelli di raggiungere 20 follower/mi piace nelle pagine social e almeno altrettanti likes ad almeno un post di una delle due; inoltre di raggiungere almeno 50 visite al sito del festival.